Una nuova era per la Scienza della Nutrizione?
La nutrigenetica studia i polimorfismi di alcuni geni coinvolti nel metabolismo e mira ad occupare un importante ruolo nel campo della “Medicina predittiva” dove il concetto di prevenzione e cura dell’obesità e degli stati patologici correlati viene esteso all’area della nutrizione. La variabilità genetica individuale determina come i nutrienti, in ognuno di noi, vengono digeriti, metabolizzati, accumulati ed escreti e permette di valutare i rischi ed i benefici dei singoli nutrienti. È possibile così prescrivere diete personalizzate uniche per ciascun individuo mirate al raggiungimento del miglior benessere fisico.
Prima di correlare la “Nutrigenetica” alla “Alimentazione” desidero dare qualche informazione di base esposta in modo semplice e comprensibile anche da chi ha nozioni solo scolastiche di biologia e genetica.
Differenziamento cellulare ed unicità dell’individuo
Quando una cellula uovo viene fecondata ha la tutte le potenzialità per poter formare un individuo nella sua interezza. Questa potenzialità deriva dal fatto che tutto il DNA presente, detto genoma, è in grado di differenziarsi per formare i vari tipi di cellule che compongono i diversi organi.
La specializzazione del DNA avviene nei primi stadi dello sviluppo embrionale, quando le poche cellule presenti si indirizzano verso vie differenti e si differenziano per la formazione dei diversi tipi di tessuti.
Si formano così il tessuto epatico, il tessuto nervoso, il tessuto muscolare, il tessuto ematico ecc., le cui cellule, sebbene contengano lo stesso genoma, sono molto diverse tra loro sia per morfologia che per funzione.
Come può avvenire tutto ciò?
I geni presenti nel DNA si ritiene oggi che siano circa 25.000, ma questo numero sembra destinato a diminuire. La possibilità che tutti i geni contenuti nel DNA possano essere funzionanti e quindi espressi, può avvenire solo nelle cellule totipotenti dei primi stadi dello sviluppo embrionale, dopodichè, molti di questi rimarranno silenti per tutta la vita.
Pertanto, il tipo di differenziazione a cui vanno incontro le prime cellule embrionali per la formazione dei diversi tipi cellulari dipende dalla diversa combinazione dell’espressione genica. Se a questo aggiungiamo che ogni individuo presenta determinati polimorfismi genetici (SNPs), che espresso in termini molto semplici, significa che possiede una variabilità genetica individuale si comprende perché ognuno di noi è unico.
Nutrigenetica e alimentazione
La digestione degli alimenti, l’assorbimento intestinale, il trasporto dei prodotti della digestione nel sangue ed il loro assorbimento intracellulare coinvolgono l’intervento di una moltitudine di enzimi, ormoni e fattori proteici le cui funzionalità dipendono dall’espressione dei geni che li producono. Dato che ognuno di noi è geneticamente unico, risulta evidente che la risposta cellulare ai processi biochimici della nutrizione è differente ed è personale.
La nutrigenetica mira ad identificare le variazioni genetiche che causano differenze nella risposta fenotipica alle molecole introdotte con la dieta. Conoscendo i propri geni, è possibile proporre appropriate scelte alimentari mirate a correggere l’effetto di alcuni difetti metabolici per il raggiungimento di un maggior benessere fisico.
Dal punto di vista scientifico, la nutrigenetica indaga anche sui polimorfismi genetici responsabili di modificazioni metaboliche che possono instaurare intolleranze alimentari.
È possibile così escludere dalla dieta uno specifico alimento ancora prima che compaia l’intolleranza.
L’esame del DNA viene effettuato analizzando le cellule che aderiscono su un tampone strisciato nella cavità buccale.
La nutrigenetica si prefigge inoltre di indagare su come gli alimenti che introduciamo possono influenzare l’espressione genica degli enzimi e dei fattori proteici coinvolti nella digestione, nell’assorbimento e nel metabolismo degli alimenti. Tutto ciò induce a pensare che le diete non possono più essere compilate solamente sulla base delle calorie ma che si deve tenere conto anche delle diversità metaboliche individuali. Si tratta di geni chiave coinvolti in fattori di rischio molto comuni per la salute e per i quali esistono già una gran quantità di lavori scientifici.
Lo studio di questi geni ci informano anche su come un individuo può reagire all’introduzione di certi nutrienti essenziali. In Italia, il test per la nutrigenetica viene fatto solo in alcuni laboratori specializzati che forniscono anche un programma alimentare studiato apposta per i bisogni del paziente.
Alcuni dei geni testati sono quelli correlati :
- Al trasporto e al metabolismo del colesterolo e dei grassi saturi
- Alla sensibilità al glutine, cioè alla celiachia
- Alla detossificazione dell’organismo
- All’intolleranza al lattosio
- Ai processi infiammatori
- Alla sensibilità al nichel
- Ai processi antiossidanti cellulari
- Al metabolismo dell’acido folico (riduzione dei livelli di omocisteina)
In definitiva a cosa serve conoscere la tipologia dei propri geni?
L’utilità di sottoporsi ad un test genetico serve per scoprire la possibilità di avere una predisposizione ad una o più malattie in modo da prevenire con dietoterapie mirate lo sviluppo di una patologia.
Pertanto il test genetico è rivolto a quanti vogliano mantenersi in buona salute e desiderano essere informati sulle proprie predisposizioni per esempio verso l’osteoporosi o verso malattie metaboliche, del sistema immunitario, cardiovascolari ecc.
Il test è rivolto inoltre a chi vuole perdere peso in modo permanente, alle donne in menopausa ed agli uomini in andropausa, a chi soffre di stanchezza e cefalea senza motivo apparente e a chi ha storie familiari per l’ipercolesterolemia e per l’obesità.
P.S. – Le informazioni sulla NUTRIGENETICA sono in questo sito in continuo aggiornamento.